Federica Zammataro, 95047.it, 2 VIII 2016
UNA TESI (ED UNA LAUREA IN INGEGNERIA-ARCHITETTURA) SULLA INVIVIBILITÀ DEL CENTRO STORICO PATERNESE
Si chiama Fiorenza D’Urso ed ha donato il proprio lavoro alla città: “Paternò ha tante risorse e tante bellezze che aspettano di essere valorizzate in quanto rappresentano la storia, la cultura e le tradizioni dei nostri antenati. Solo così potrete innamorarvi di questa città così come ho fatto io”
“Il centro (in)vivibile. Rigenerazione urbana per i quartieri storici di Paternò”. Questo il titolo della tesi della giovane paternese Provvidenza Rita D’Urso, (per gli amici Fiorenza) che ha conseguito la laurea magistrale (110 e lode) in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università degli Studi di Catania con invito a partecipare al premio per tesi di laurea dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia etnea. Un lavoro certosino incentrato sul tema della rigenerazione del centro storico, affrontato nella sua complessità, attraverso l’analisi delle componenti sociali e ambientali che lo caratterizzano. Intervenire sul centro storico vuol dire confrontarsi costantemente con il passato, adattarlo alle esigenze della società odierna, ma allo stesso tempo mantenerne costanti i caratteri identitari al fine di tramandarli alle generazioni future.
Un lavoro che la neolaureata ha voluto donare alla città, proprio al termine della proclamazione, durante una festa di laurea sui generis che Fiorenza ha allestito nei locali del Palazzo delle Arti alla presenza del sindaco Mauro Mangano, dell’Assessore Valentina Campisano e della presidente della Pro-Loco Paternò, Salvina Sambataro, amici e parenti. “Ho deciso di donare questo lavoro alla città perché volevo dare il mio contributo, utilizzando le competenze acquisite durante il corso di laurea. Sono cosciente e consapevole delle problematiche che ci sono nella mia città e attraverso questo gesto volevo dare maggiore risalto ad alcune tematiche che a volte mi sembrano dimenticate. Gli uffici comunali sono stati tutti molto disponibili nei miei riguardi e hanno facilitato le mie ricerche ma, in alcuni casi, ho riscontrato delle carenze. Per esempio nessuno conosceva il percorso dell’autobus urbano e le relative fermate. Per tracciare il percorso e conoscere il servizio, l’unico modo è stato quello di fare un sopralluogo e intervistare l’autista. Credo che ogni cittadino possa dare il proprio contributo per rendere maggiormente vivibile la nostra città. Molti problemi sono causati principalmente dalle cattive abitudini di chi lo vive, dal traffico alla spazzatura alle facciate incomplete degli edifici. Io credo che ognuno di noi può fare la differenza. Ma prima bisogna fare uno sforzo. Bisogna amare questa città. Per questo motivo invito tutti coloro i quali leggeranno questo articolo a vivere la nostra città. Passeggiate per le vie del centro storico, visitate i musei, esplorate la collina e i suoi panorami mozzafiato. Paternò ha tante risorse e tante bellezze che aspettano di essere valorizzate in quanto rappresentano la storia, la cultura e le tradizioni dei nostri antenati. Solo così potrete innamorarvi di questa città così come ho fatto io. Ed è proprio nel momento in cui vi innamorerete che avrete un maggiore rispetto per la cosa pubblica. Cambierete il modo di vivere e di intendere la città. Non sarà più il luogo in cui ha sede la vostra abitazione ma diventerà qualcosa di più”.